Mentre ci si avvicina all’uscita dei Giardini della Biennale appare un’esile linea ferrea che costeggia il viale principale. Modulata, fine e di altezza di metà uomo, questa sbocca nella biglietteria d’ingresso, penultimo appuntamento scarpiano a Sestiere Castello.
L’inferriata viene interrotta da un setto murario che nasconde una fioriera, ricorrente richiamo alla natura nel lavoro di Carlo Scarpa. Funge non solo come segno di ingresso ma anche da velo, nascondendo la scatola principale: la biglietteria.
La mandorla cementizia risulta tagliata nelle sue estremità, dove calano delle strutture ferree che celano i serramenti in vetro. Sul lato esposto al pubblico, si posa un alto basamento in legno che serve da tavolo di appoggio per la vendita dei biglietti.
In alto, la mandorla cementizia diventa vetrata, visibile soltanto dalla cornice creata dagli esili pilastri in metallo che le servono da struttura.
La copertura, che ricorda una foglia, è sorretta da tre pilastri in legno e coronamento in metallo. Diventano un corpo a sé stante, permettendo a Scarpa di realizzare un oggetto paragonabile ad un gioiello. Infatti, la biglietteria della Biennale è stata progettata nel 1951 come struttura smontabile, così che alla fine dell’esposizione si potesse mettere in magazzino per proteggerla dalle intemperie.
Oggi resta solo come simbolo di quello che furono le Biennali di allora: un’esposizione per intenditori e pochi eletti. Di fatto, ciò che colpisce più nell’odierno è il contrasto che questo monumento ha con le biglietterie attuali: un contrasto che ci invita a riflettere sulla valenza dell’architettura come riflesso del contemporaneo.
Informazioni:
Ingresso
Giardini della Biennale
Viale Trento
SESTIERE CASTELLO
30122 VENEZIA
TEL. (+39) 0415218711
contenuti fotografici e digitali:
F. Dal Co; G. Mazzariol . Carlo Scarpa (1906-1978). Ediz. illustrata. Electaarchitettura paperback.